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A 572 metri sopra il livello del mare, situato strategicamente su uno splendido crinale dell’Alta Val Nervia, Perinaldo si staglia raccolto e imperioso, regalando ai visitatori un'esperienza unica di connessione tra terra e mare.
La sua storia affonda le radici in tempi antichi, come testimonia l’origine romana del nome, Podium Rainaldi. Nella sua attuale conformazione, invece, è facile rintracciare le tracce medievali: i carruggi, gli archi, le antiche mura, le case in pietra e le sue raccolte piazzette testimoniano infatti la sua ricca eredità.
Noto anche come il “borgo delle stelle”, Perinaldo ha il privilegio di avere uno tra i cieli più bui d'Italia, magnificamente visibile dall’osservatorio astronomico, che prende il nome da Gian Domenico Cassini (1625-1712), astronomo nativo del borgo. Una struttura all’avanguardia che ne fa uno tra i principali poli astronomici per la divulgazione in Italia.
Tornando a terra, troviamo uno dei tesori gastronomici più celebri di queste terre: il carciofo di Perinaldo, presidio Slow Food, noto per la tenerezza, senza spine e senza barbe all’interno. Si tratta del “violet” francese, coltivato solo in Provenza e nelle terrazze panoramiche di questo paese, portato qui, secondo la vulgata, da Napoleone Bonaparte in persona, durante la Campagna d’Italia del 1796. Verità o leggenda? La certezza è che in questo territorio si è acclimatato perfettamente, regalandoci un ortaggio unico.