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In Alta Val Crosia, si incontra Soldano, piccolo borgo che digrada verso il torrente Verbone, dalle forte radici rurali, in particolare per la coltivazione di due simboli della cultura mediterranea: l’ulivo (cultivar taggiasca) e il vino (Rossese di Dolceacqua).

Se le origini sono incerte - l’ipotesi più attendibile è che il borgo fu fondato nel 900 dagli abitanti di Ventimiglia, scappati nell’entroterra per fuggire dai saccheggi dei Saraceni - ii primo documento che ne attesta l’esistenza risale al 1257, quando venne stilato un atto notarile relativo alla vendita di una terra situata nel Castrum Soldani.

Un tuffo tra le vie e i vicoli del paese offre l’occasione di ammirare le sue edicole votive, ben sei, tra cui quella della Madonna dell’Annunciazione, in Piazza Vecchia, e i tanti monumenti religiosi. Dalla Parrocchiale di San Giovanni, in stile barocco, all’Oratorio dei Disciplinanti, di origine quattrocentesca, che sorge sulla stessa piazza della chiesa con il suo bel portale di pietra nera del 1594. Fuori paese, nella regione Orià, tra ulivi e vigneti, sorge il piccolo santuario della Madonna del Carmine, costruito nel 1885 in occasione di una tragica moria di ulivi, al centro dei festeggiamenti ogni 16 luglio.

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